Storia e tradizioni di una terra antica


La storia. Il territorio di Teulada è stato abitato già da tempi molto antichi e le attestazioni più evidenti si riferiscono all’età nuragica, con i numerosi nuraghi e tombe dei giganti disseminati nel territorio.
Le popolazioni si sono susseguite tra fenicio-punici, romani, bizantini, spagnoli sino ai nostri giorni.

L’abitato di Teulada cambiò vari toponimi e tre ubicazioni: il primo nucleo si chiamava Tegula e si affacciava sulla costa, nei pressi della spiaggia di Zafferano.
Un primo spostamento avvenne in Loc. Tuerra, area a metà strada tra il mare e l’entroterra e che quindi poteva essere meglio difeso dagli attacchi via mare: in quest’area venne edificato un castello (forse bizantino) di cui è ancora visibile la torre centrale.


Questa ora prende il nome di “Torre di S. Isidoro”, per via della più recente chiesa campestre (1600 ca.) dedicata al medesimo santo madrileno. Chiesa e torre ora compongono un complesso architettonico a cui Teulada è particolarmente legata. A poca distanza, sorge il nuraghe omonimo.

Nel 1500 vennero costruite diverse torri costiere per volere della Corona di Spagna (del cui Regno la Sardegna faceva parte) per creare una rete d’avvistamento e di difesa: una di queste – quella del Budello – è ben visibile dalla torre di Sant’Isidoro, creando con essa un’ulteriore maglia di questo apparato difensivo.
Teulada si spostò nell’attuale ubicazione proprio tra XVI e XVII secolo: il monumento più antico e dalla datazione più certa è “Funtana Crobeta” (fonte coperta, costruita) che sorge a pochi metri dai nostri appartamenti, alla quale, successivamente il restauro, venne riportata in facciata la data incisa originariamente: 1635.


Ancora nel 1600, Teulada fu infeudata alla famiglia Cathalan, che risiedeva nella dimora aristocratica che sorge di fronte alla Chiesa della B.V. del Carmelo. Essa è conosciuta anche con il nome di Casa Sanjust, dalla famiglia baronale che ancora mantiene il titolo nobiliare.

Lo stesso complesso La Pavoncella sorge su un’area antistante i giardini baronali e in antico ne era parte integrante come orto e frutteto della stessa pertinenza. La piazza parrocchiale con la chiesa e la Casa Baronale sono il nucleo storico più importante e antico del paese.
Un altro importante monumento è la chiesa dedicata a San Francesco, databile almeno al 1700 e legata strettamente alla storia e a numerose leggende del paese.

Le tradizioni

Sono tante le tradizioni antiche di Teulada, a partire dal ricamo e dall’abbigliamento tradizionale, a quelle culinarie sino a quelle legate ai riti religiosi.

 

Ricamo. Una delle arti che hanno caratterizzato la vita di questo borgo è il ricamo.
Già in antico fra queste vie nacquero e si diffusero due tipi di ricamo che da secoli fanno bella mostra di sè fra le camicie e i dettagli del costume tradizionale. Ad oggi questa arte la si può trovare, oltre che sul costume, sui tovagliati, complementi d’arredo e, soprattutto, in una meravigliosa linea di gioielli tipici che amiamo tanto e ci riserviamo di farvi conoscere qui, perchè Martina, una delle nostre responsabili, ne è una delle fautrici.

Tradizioni gastronomiche. Il pane teuladino mantiene un forte attaccamento alla tradizione: anticamente erano le donne ad occuparsi di produrlo e cucinarlo nei tradizionali forni a legna cupolati, una volta a settimana. Tra le forme tipiche si annovera su coccoi e su civraxiu ma il pane che più si lega a Teulada è sa tunda.
Questa veniva prodotta a Teulada e in pochi altri paesi della Sardegna (con differenze evidenti), era il cibo che non doveva mancare nella bisaccia del pastore che stava via da casa per quel lasso di tempo, motivo della forma tipica con 7 punte per ogni giorno della settimana.

Riti religiosi.La vita teuladina è scandita da numerosi rituali legati alla religione che coprono l’intero giro dell’anno. Per dovere di sintesi ci limitiamo qui a elencare le festività più sentite.
Oltre alle “classiche” feste di Natale e Pasqua, regolarmente celebrate con devozione, a meritare particolare menzione sono i riti tutti della Settimana Santa dove uno dei momenti culminanti è “su scravamentu”, rappresentazione della deposizione di Cristo dalla croce seguita dalla processione del Cristo morto con il sottofondo delle caratteristiche“matraccas”.
Fra le processioni più partecipate possiamo annoverare quella della Madonna del Carmelo (patrona del paese – 16 Luglio), Corpus Domini, San Giovanni Battista (24 Giugno), San Francesco (4 Ottobre) e, su tutti, il veneratissimo Sant’Isidoro protettore degli agricoltori, al quale la comunità dedica due processioni nel corso dell’anno (Maggio e Agosto) e il cui corteo rimane senza dubbio il più partecipato e sorprendente per bellezza e maestosità.